Strada classica per salire dalla pianura al Monte Tomba. Da qui, passando sotto il Monte Palon, ci si inerpica verso L’ Archeson, Boccaor, Cima Grappa. Pendenze molto impegnative. Durante l’anno è campo di battaglia per tante gare della categoria dilettanti. Terribile è la salita del Tomba, ancorchè si dipani nel tipico bosco pedemontano, per sbucare fra i prati e prendere, verso Ovest, la strada per Cima Grappa.   Lasciamo la via San Pio x per prendere via Monte Tomba. Siamo a circa 260mt sul livello del mare. Proseguiamo sempre dritti per la strada principale che diventa via Generale Angelica, e dopo esserci inoltrati lungo l’insenatura del monte cominciamo a trovare i primi tornanti. Le pendenze sono elevate, e non hanno nulla da invidiare al versante “Via degli Alpini” o “salto della Capra”. Si oscilla dal 12% al 15%, fino ad arrivare a toccare punte oltre il 16%, e gli unici tratti dove si riesce a respirare ed a far riposare le gambe sono proprio i corti tornanti. Per nostra fortuna un sollievo ci viene regalato dall’ombra degli alberi che sono presenti in quasi tutto il tragitto che porta al bivio. Arriviamo finalmente in vetta al Monte Tomba e proseguiamo dritti per la strada che porta in Grappa. Dopo vari saliscendi e alcuni ripidi tornanti, possiamo notare sulla sinistra la strada che sale da “via degli Alpini”. Ancora ripidi tornanti e ancora la strada che sale e da li a poco raggiungiamo lo scollinamento del “salto della Capra”. si scende rapidamente per circa 2,7 km, aggirando il Monte Meate, fin sul fondo della val delle Mure. Siamo immersi nel tipico ambiente dei pascoli del Grappa e la strada costeggia in piano un laghetto, consentendo di gustare con calma l'aria frizzante ed il paesaggio. Poi si riprende a risalire la Val delle Mure, non decisamente, ma a strappi intervallati da brevi falsopiani fino alla bella apertura del Pian della Bala. Proseguendo, la strada continua a salire, più dolcemente, attraversando con ardite gallerie di guerra la parte strapiombante del Bocaor. La strada esce nuovamente sui pascoli della malga Ardosa ed Ardosetta, ormai in vista del rifugio Bassano che si scorge in alto a destra. Ma bisogna ancora allontanarsene, verso sud, per andare a innestarsi, dopo 1,5 km, sulla strada Giardino che sale da Campo Croce. Da qui altri due km con strappi che variano dall'11 al 14% fino all'innesto con la Cadorna. Ormai stiamo affiancando a sinistra la zona del Sacrario, costruito nel 1935 su progetto dell'architetto Giovanni Greppi e dello scultore Giannino Castiglioni. Ma sta troppo in alto e non lo vediamo. Possiamo vedere invece il monumento ai partigiani, una statua in bronzo costruita nel 1974 da Augusto Murer. Anche il Rifugio del Monte Grappa è li davanti a noi, bello e imponente che sembra scrutare tutta la zona sottostante. Ma prima di arrivare al rifugio, sulla sinistra si fa notare la caserma Milano, costruita durante la guerra per alloggiarvi il personale addetto ai lavori stradali e di fortificazione del Grappa. Sembra nascondersi nella roccia, ma la sua presenza sembra valorizzare ancora di più questo luogo. Finalmente abbiamo conquistato questa stupenda vetta, e se il tempo ce lo concede, la vista è a dir poco sublime. Sembra quasi di essere in capo al mondo, e la pianura sembra perdersi all’orizzonte. E’ un emozione unica che lascia il segno. In collaborazione con MGC
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Strada classica per salire dalla pianura attraversando il Monte Tomba
Da qui, passando sotto il Monte Palon, ci si inerpica verso L’ Archeson, Boccaor, Cima Grappa. Pendenze molto impegnative. Durante l’anno è campo di battaglia per tante gare della categoria dilettanti. Terribile è la salita del Tomba, ancorchè si dipani nel tipico bosco pedemontano, per sbucare fra i prati e prendere, verso Ovest, la strada per Cima Grappa.   Lasciamo la via San Pio x per prendere via Monte Tomba Monte Tomba. Siamo a circa 260mt sul livello del mare. Proseguiamo sempre dritti per la strada principale che diventa via Generale Angelica, e dopo esserci inoltrati lungo l’insenatura del monte cominciamo a trovare i primi tornanti. Le pendenze sono elevate, e non hanno nulla da invidiare al versante “Via degli Alpini” o “salto della Capra”. Si oscilla dal 12% al 15%, fino ad arrivare a toccare punte oltre il 16%, e gli unici tratti dove si riesce a respirare ed a far riposare le gambe sono proprio i corti tornanti. Per nostra fortuna un sollievo ci viene regalato dall’ombra degli alberi che sono presenti in quasi tutto il tragitto che porta al bivio. Arriviamo finalmente in vetta al Monte Tomba e proseguiamo dritti per la strada che porta in Grappa. Dopo vari saliscendi e alcuni ripidi tornanti, possiamo notare sulla sinistra la strada che sale da “via degli Alpini”. Ancora ripidi tornanti e ancora la strada che sale e da li a poco raggiungiamo lo scollinamento del “salto della Capra”. si scende rapidamente per circa 2,7 km, aggirando il Monte Meate, fin sul fondo della val delle Mure. Siamo immersi nel tipico ambiente dei pascoli del Grappa e la strada costeggia in piano un laghetto, consentendo di gustare con calma l'aria frizzante ed il paesaggio. Poi si riprende a risalire la Val delle Mure, non decisamente, ma a strappi intervallati da brevi falsopiani fino alla bella apertura del Pian della Bala. Proseguendo, la strada continua a salire, più dolcemente, attraversando con ardite gallerie di guerra la parte strapiombante del Bocaor. La strada esce nuovamente sui pascoli della malga Ardosa ed Ardosetta, ormai in vista del rifugio Bassano che si scorge in alto a destra. Ma bisogna ancora allontanarsene, verso sud, per andare a innestarsi, dopo 1,5 km, sulla strada Giardino che sale da Campo Croce. Da qui altri due km con strappi che variano dall'11 al 14% fino all'innesto con la Cadorna. Ormai stiamo affiancando a sinistra la zona del Sacrario, costruito nel 1935 su progetto dell'architetto Giovanni Greppi e dello scultore Giannino Castiglioni. Ma sta troppo in alto e non lo vediamo. Possiamo vedere invece il monumento ai partigiani, una statua in bronzo costruita nel 1974 da Augusto Murer. Anche il Rifugio del Monte Grappa è li davanti a noi, bello e imponente che sembra scrutare tutta la zona sottostante. Ma prima di arrivare al rifugio, sulla sinistra si fa notare la caserma Milano, costruita durante la guerra per alloggiarvi il personale addetto ai lavori stradali e di fortificazione del Grappa. Sembra nascondersi nella roccia, ma la sua presenza sembra valorizzare ancora di più questo luogo. Finalmente abbiamo conquistato questa stupenda vetta, e se il tempo ce lo concede, la vista è a dir poco sublime. Sembra quasi di essere in capo al mondo, e la pianura sembra perdersi all’orizzonte. E’ un emozione unica che lascia il segno. In collaborazione con MGC
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Da qui, passando sotto il Monte Palon, ci si inerpica verso L’ Archeson, Boccaor, Cima Grappa. Pendenze molto impegnative. Durante l’anno è campo di battaglia per tante gare della categoria dilettanti. Terribile è la salita del Tomba, ancorchè si dipani nel tipico bosco pedemontano, per sbucare fra i prati e prendere, verso Ovest, la strada per Cima Grappa.   Lasciamo la via San Pio x per prendere via Monte Tomba. Siamo a circa 260mt sul livello del mare. Proseguiamo sempre dritti per la strada principale che diventa via Generale Angelica, e dopo esserci inoltrati lungo l’insenatura del monte cominciamo a trovare i primi tornanti. Le pendenze sono elevate, e non hanno nulla da invidiare al versante “Via degli Alpini” o “salto della Capra”. Si oscilla dal 12% al 15%, fino ad arrivare a toccare punte oltre il 16%, e gli unici tratti dove si riesce a respirare ed a far riposare le gambe sono proprio i corti tornanti. Per nostra fortuna un sollievo ci viene regalato dall’ombra degli alberi che sono presenti in quasi tutto il tragitto che porta al bivio. Arriviamo finalmente in vetta al Monte Tomba e proseguiamo dritti per la strada che porta in Grappa. Dopo vari saliscendi e alcuni ripidi tornanti, possiamo notare sulla sinistra la strada che sale da “via degli Alpini”. Ancora ripidi tornanti e ancora la strada che sale e da li a poco raggiungiamo lo scollinamento del “salto della Capra”. si scende rapidamente per circa 2,7 km, aggirando il Monte Meate, fin sul fondo della val delle Mure. Siamo immersi nel tipico ambiente dei pascoli del Grappa e la strada costeggia in piano un laghetto, consentendo di gustare con calma l'aria frizzante ed il paesaggio. Poi si riprende a risalire la Val delle Mure, non decisamente, ma a strappi intervallati da brevi falsopiani fino alla bella apertura del Pian della Bala. Proseguendo, la strada continua a salire, più dolcemente, attraversando con ardite gallerie di guerra la parte strapiombante del Bocaor. La strada esce nuovamente sui pascoli della malga Ardosa ed Ardosetta, ormai in vista del rifugio Bassano che si scorge in alto a destra. Ma bisogna ancora allontanarsene, verso sud, per andare a innestarsi, dopo 1,5 km, sulla strada Giardino che sale da Campo Croce. Da qui altri due km con strappi che variano dall'11 al 14% fino all'innesto con la Cadorna. Ormai stiamo affiancando a sinistra la zona del Sacrario, costruito nel 1935 su progetto dell'architetto Giovanni Greppi e dello scultore Giannino Castiglioni. Ma sta troppo in alto e non lo vediamo. Possiamo vedere invece il monumento ai partigiani, una statua in bronzo costruita nel 1974 da Augusto Murer. Anche il Rifugio del Monte Grappa è li davanti a noi, bello e imponente che sembra scrutare tutta la zona sottostante. Ma prima di arrivare al rifugio, sulla sinistra si fa notare la caserma Milano, costruita durante la guerra per alloggiarvi il personale addetto ai lavori stradali e di fortificazione del Grappa. Sembra nascondersi nella roccia, ma la sua presenza sembra valorizzare ancora di più questo luogo. Finalmente abbiamo conquistato questa stupenda vetta, e se il tempo ce lo concede, la vista è a dir poco sublime. Sembra quasi di essere in capo al mondo, e la pianura sembra perdersi all’orizzonte. E’ un emozione unica che lascia il segno. In collaborazione con MGC
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