Impegnativa ma tranquilla, e battuta più volte anche dal Giro d’Italia, è la strada classica per valicare il Massiccio Da Feltre verso Bassano del Grappa e viceversa. Per la sua lunghezza (29km) e per il suo dislivello (1542mt) sembra una salita interminabile. Anche le pendenze sono estremamente variabili ed il grafico altimetrico dice di più di qualsiasi descrizione. Pochi tratti per respirare, ma molti paesaggi che lasciano il segno. La strada è in ottime condizioni e abbastanza larga per rendere il transito degli autoveicoli, senza preoccupare troppo i ciclisti. La vegetazione è molto presente nella prima parte, con gli alberi che fanno un adeguata ombra dal calore del sole estivo.   Arrivando da via Monte pertica, proseguiamo dritti per via Monte Roncon (sp148). Qui siamo a circa 340mt sul livello del mare. Il primo segmento di salita (8 km circa) è abbastanza omogeneo: un tornate molto impegnativo (11-12%) ed il resto regolarmente ripido, per una pendenza media di circa l'8%. Il secondo segmento (circa 4,5 km) è un facile attraversamento in costa tra i boschi con lo sguardo verso la valle di Fonzaso e Arsiè e sull'Altopiano di Asiago. Il terzo segmento di circa 8 km è il più vario ed impegnativo nello stesso tempo, perchè alterna strappi durissimi a tratti meno impegnativi con quattro falsopiani e perfino una discesa di circa 1700 mt che porta al Forcelletto (quota 1395). L'ultimo tratto parte dal Forcelletto ed aggira il monte Pertica attraversando per un lungo tratto (5,6 km) i pendii a sud-ovest della dorsale che porta a Cima Grappa con pendenze sul 7-8%. A quota 1620 la strada scende ancora verso il rifugio Scarpon e va a congiungersi a quota 1546, con la Cadorna per arrivare al Rifugio Bassano. Arriviamo ai meno 2km. Svolta a sinistra per l’ultimo tratto che si fa anche più impegnativo. Lungo rettilineo affiancato da pochi abeti rimasti, curva a destra, altro rettilineo, sotto a noi il paesaggio che ci guarda. Ormai stiamo affiancando a sinistra la zona del Sacrario, costruito nel 1935 su progetto dell'architetto Giovanni Greppi  e dello scultore Giannino Castiglioni. Ma sta troppo in alto e non lo vediamo. Possiamo vedere invece il bivio che sale dalle malghe, e più avanti il monumento ai partigiani, una statua in bronzo costruita nel 1974 da Augusto Murer. Anche il Rifugio del Monte Grappa è li davanti a noi, bello e imponente che sembra scrutare tutta la zona sottostante. Ma prima di arrivare al rifugio, sulla sinistra si fa notare la caserma Milano, costruita durante la guerra per alloggiarvi il personale addetto ai lavori stradali e di fortificazione del Grappa. Sembra nascondersi nella roccia, ma la sua presenza sembra valorizzare ancora di più questo luogo. Finalmente abbiamo conquistato questa stupenda vetta, e se il tempo ce lo concede, la vista è a dir poco sublime. Sembra quasi di essere in capo al mondo, e la pianura sembra perdersi all’orizzonte. E’ un emozione unica che lascia il segno. In collaborazione con MGC
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Impegnativa ma tranquilla, e battuta più volte anche dal Giro d’Italia.
E’ la strada classica per valicare il Massiccio Da Feltre verso Bassano del Grappa e viceversa. Per la sua lunghezza (29km) e per il suo dislivello (1542mt) sembra una salita interminabile. Anche le pendenze sono estremamente variabili ed il grafico altimetrico dice di più di qualsiasi descrizione. Pochi tratti per respirare, ma molti paesaggi che lasciano il segno. La strada è in ottime condizioni e abbastanza larga per rendere il transito degli autoveicoli, senza preoccupare troppo i ciclisti. La vegetazione è molto presente nella prima parte, con gli alberi che fanno un adeguata ombra dal calore del sole estivo.   Arrivando da via Monte pertica, proseguiamo dritti per via Monte Roncon (sp148). Qui siamo a circa 340mt sul livello del mare. Il primo segmento di salita (8 km circa) è abbastanza omogeneo: un tornate molto impegnativo (11-12%) ed il resto regolarmente ripido, per una pendenza media di circa l'8%. Il secondo segmento (circa 4,5 km) è un facile attraversamento in costa tra i boschi con lo sguardo verso la valle di Fonzaso e Arsiè e sull'Altopiano di Asiago. Il terzo segmento di circa 8 km è il più vario ed impegnativo nello stesso tempo, perchè alterna strappi durissimi a tratti meno impegnativi con quattro falsopiani e perfino una discesa di circa 1700 mt che porta al Forcelletto (quota 1395). L'ultimo tratto parte dal Forcelletto ed aggira il monte Pertica attraversando per un lungo tratto (5,6 km) i pendii a sud-ovest della dorsale che porta a Cima Grappa con pendenze sul 7- 8%. A quota 1620 la strada scende ancora verso il rifugio Scarpon e va a congiungersi a quota 1546, con la Cadorna per arrivare al Rifugio Bassano. Arriviamo ai meno 2km. Svolta a sinistra per l’ultimo tratto che si fa anche più impegnativo. Lungo rettilineo affiancato da pochi abeti rimasti, curva a destra, altro rettilineo, sotto a noi il paesaggio che ci guarda. Ormai stiamo affiancando a sinistra la zona del Sacrario, costruito nel 1935 su progetto dell'architetto Giovanni Greppi e dello scultore Giannino Castiglioni. Ma sta troppo in alto e non lo vediamo. Possiamo vedere invece il bivio che sale dalle malghe, e più avanti il monumento ai partigiani, una statua in bronzo costruita nel 1974 da Augusto Murer. Anche il Rifugio del Monte Grappa è li davanti a noi, bello e imponente che sembra scrutare tutta la zona sottostante. Ma prima di arrivare al rifugio, sulla sinistra si fa notare la caserma Milano, costruita durante la guerra per alloggiarvi il personale addetto ai lavori stradali e di fortificazione del Grappa. Sembra nascondersi nella roccia, ma la sua presenza sembra valorizzare ancora di più questo luogo. Finalmente abbiamo conquistato questa stupenda vetta, e se il tempo ce lo concede, la vista è a dir poco sublime. Sembra quasi di essere in capo al mondo, e la pianura sembra perdersi all’orizzonte. E’ un emozione unica che lascia il segno. In collaborazione con MGC
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E’ la strada classica per valicare il Massiccio Da Feltre verso Bassano del Grappa e viceversa. Per la sua lunghezza (29km) e per il suo dislivello (1542mt) sembra una salita interminabile. Anche le pendenze sono estremamente variabili ed il grafico altimetrico dice di più di qualsiasi descrizione. Pochi tratti per respirare, ma molti paesaggi che lasciano il segno. La strada è in ottime condizioni e abbastanza larga per rendere il transito degli autoveicoli, senza preoccupare troppo i ciclisti. La vegetazione è molto presente nella prima parte, con gli alberi che fanno un adeguata ombra dal calore del sole estivo.   Arrivando da via Monte pertica, proseguiamo dritti per via Monte Roncon (sp148). Qui siamo a circa 340mt sul livello del mare. Il primo segmento di salita (8 km circa) è abbastanza omogeneo: un tornate molto impegnativo (11-12%) ed il resto regolarmente ripido, per una pendenza media di circa l'8%. Il secondo segmento (circa 4,5 km) è un facile attraversamento in costa tra i boschi con lo sguardo verso la valle di Fonzaso e Arsiè e sull'Altopiano di Asiago. Il terzo segmento di circa 8 km è il più vario ed impegnativo nello stesso tempo, perchè alterna strappi durissimi a tratti meno impegnativi con quattro falsopiani e perfino una discesa di circa 1700 mt che porta al Forcelletto (quota 1395). L'ultimo tratto parte dal Forcelletto ed aggira il monte Pertica attraversando per un lungo tratto (5,6 km) i pendii a sud-ovest della dorsale che porta a Cima Grappa con pendenze sul 7- 8%. A quota 1620 la strada scende ancora verso il rifugio Scarpon e va a congiungersi a quota 1546, con la Cadorna per arrivare al Rifugio Bassano. Arriviamo ai meno 2km. Svolta a sinistra per l’ultimo tratto che si fa anche più impegnativo. Lungo rettilineo affiancato da pochi abeti rimasti, curva a destra, altro rettilineo, sotto a noi il paesaggio che ci guarda. Ormai stiamo affiancando a sinistra la zona del Sacrario, costruito nel 1935 su progetto dell'architetto Giovanni Greppi e dello scultore Giannino Castiglioni. Ma sta troppo in alto e non lo vediamo. Possiamo vedere invece il bivio che sale dalle malghe, e più avanti il monumento ai partigiani, una statua in bronzo costruita nel 1974 da Augusto Murer. Anche il Rifugio del Monte Grappa è li davanti a noi, bello e imponente che sembra scrutare tutta la zona sottostante. Ma prima di arrivare al rifugio, sulla sinistra si fa notare la caserma Milano, costruita durante la guerra per alloggiarvi il personale addetto ai lavori stradali e di fortificazione del Grappa. Sembra nascondersi nella roccia, ma la sua presenza sembra valorizzare ancora di più questo luogo. Finalmente abbiamo conquistato questa stupenda vetta, e se il tempo ce lo concede, la vista è a dir poco sublime. Sembra quasi di essere in capo al mondo, e la pianura sembra perdersi all’orizzonte. E’ un emozione unica che lascia il segno. In collaborazione con MGC
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