Salita alternativa alla classica “Pederobba via Monfenera”, e poco usata dai ciclisti. Ma non per questo manca di essere una salita con un suo carattere, anche se la strada si collega molto presto proprio da quel versante, per poi continuare fino alla vetta del Monte Grappa per lo stesso itinerario. Da Piazza 4 Novembre prendiamo via Berengan (220mt sul livello del mare) e giunti all’inizio di via Santa Margherita prendiamo subito la strada che svolta a destra. All’inizio si sale regolari, ma già con un discreto impegno, fino all'incrocio con Via Monfenera. E’ la classica salita a "scalini": un susseguirsi di strappi velenosi, con pendenze che superano spesso il 15%. Fortunatamente sono strappi intervallati da tratti di recupero che consentono di rifiatare, ma che ne fanno una variante decisamente più impegnativa della più regolare Via Monfenera, che presenta un paio di strappi nel finale, nel tratto in comune con questo versante. Infatti le due salite si congiungono in prossimità del km 5. Arrivati finalmente in vetta al Monte Tomba, proseguiamo dritti per la strada che porta in cima Grappa. Dopo vari saliscendi e alcuni ripidi tornanti, possiamo notare sulla sinistra la strada che sale da “via degli Alpini”. Ancora ripidi tornanti e ancora la strada che sale e da li a poco raggiungiamo lo scollinamento del “salto della Capra”. si scende rapidamente per circa 2,7 km, aggirando il Monte Meate, fin sul fondo della val delle Mure. Siamo immersi nel tipico ambiente dei pascoli del Grappa e la strada costeggia in piano un laghetto, consentendo di gustare con calma l'aria frizzante ed il paesaggio. Poi si riprende a risalire la Val delle Mure, non decisamente, ma a strappi intervallati da brevi falsopiani fino alla bella apertura del Pian della Bala. Proseguendo, la strada continua a salire, più dolcemente, attraversando con ardite gallerie di guerra la parte strapiombante del Bocaor. La strada esce nuovamente sui pascoli della malga Ardosa ed Ardosetta, ormai in vista del rifugio Bassano che si scorge in alto a destra. Ma bisogna ancora allontanarsene, verso sud, per andare a innestarsi, dopo 1,5 km, sulla strada Giardino che sale da Campo Croce. Da qui altri due km con strappi che variano dall'11 al 14% fino all'innesto con la Cadorna. Ormai stiamo affiancando a sinistra la zona del Sacrario, costruito nel 1935 su progetto dell'architetto Giovanni Greppi e dello scultore Giannino Castiglioni. Ma sta troppo in alto e non lo vediamo. Possiamo vedere invece il monumento ai partigiani, una statua in bronzo costruita nel 1974 da Augusto Murer. Anche il Rifugio del Monte Grappa è li davanti a noi, bello e imponente che sembra scrutare tutta la zona sottostante. Ma prima di arrivare al rifugio, sulla sinistra si fa notare la caserma Milano, costruita durante la guerra per alloggiarvi il personale addetto ai lavori stradali e di fortificazione del Grappa. Sembra nascondersi nella roccia, ma la sua presenza sembra valorizzare ancora di più questo luogo. Finalmente abbiamo conquistato questa stupenda vetta, e se il tempo ce lo concede, la vista è a dir poco sublime. Sembra quasi di essere in capo al mondo, e la pianura sembra perdersi all’orizzonte. E’ un emozione unica che lascia il segno. In collaborazione con MGC
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Salita alternativa alla classica “Pederobba via Monfenera”, e poco usata dai ciclisti.
Ma non per questo manca di essere una salita con un suo carattere, anche se la strada si collega molto presto proprio da quel versante, per poi continuare fino alla vetta del Monte Grappa per lo stesso itinerario. Da Piazza 4 Novembre prendiamo via Berengan (220mt sul livello del mare) e giunti all’inizio di via Santa Margherita prendiamo subito la strada che svolta a destra. All’inizio si sale regolari, ma già con un discreto impegno, fino all'incrocio con Via Monfenera. E’ la classica salita a "scalini": un susseguirsi di strappi velenosi, con pendenze che superano spesso il 15%. Fortunatamente sono strappi intervallati da tratti di recupero che consentono di rifiatare, ma che ne fanno una variante decisamente più impegnativa della più regolare Via Monfenera, che presenta un paio di strappi nel finale, nel tratto in comune con questo versante. Infatti le due salite si congiungono in prossimità del km 5. Arrivati finalmente in vetta al Monte Tomba, proseguiamo dritti per la strada che porta in cima Grappa. Dopo vari saliscendi e alcuni ripidi tornanti, possiamo notare sulla sinistra la strada che sale da “via degli Alpini”. Ancora ripidi tornanti e ancora la strada che sale e da li a poco raggiungiamo lo scollinamento del “salto della Capra”. si scende rapidamente per circa 2,7 km, aggirando il Monte Meate, fin sul fondo della val delle Mure. Siamo immersi nel tipico ambiente dei pascoli del Grappa e la strada costeggia in piano un laghetto, consentendo di gustare con calma l'aria frizzante ed il paesaggio. Poi si riprende a risalire la Val delle Mure, non decisamente, ma a strappi intervallati da brevi falsopiani fino alla bella apertura del Pian della Bala. Proseguendo, la strada continua a salire, più dolcemente, attraversando con ardite gallerie di guerra la parte strapiombante del Bocaor. La strada esce nuovamente sui pascoli della malga Ardosa ed Ardosetta, ormai in vista del rifugio Bassano che si scorge in alto a destra. Ma bisogna ancora allontanarsene, verso sud, per andare a innestarsi, dopo 1,5 km, sulla strada Giardino che sale da Campo Croce. Da qui altri due km con strappi che variano dall'11 al 14% fino all'innesto con la Cadorna. Ormai stiamo affiancando a sinistra la zona del Sacrario, costruito nel 1935 su progetto dell'architetto Giovanni Greppi e dello scultore Giannino Castiglioni. Ma sta troppo in alto e non lo vediamo. Possiamo vedere invece il monumento ai partigiani, una statua in bronzo costruita nel 1974 da Augusto Murer. Anche il Rifugio del Monte Grappa è li davanti a noi, bello e imponente che sembra scrutare tutta la zona sottostante. Ma prima di arrivare al rifugio, sulla sinistra si fa notare la caserma Milano, costruita durante la guerra per alloggiarvi il personale addetto ai lavori stradali e di fortificazione del Grappa. Sembra nascondersi nella roccia, ma la sua presenza sembra valorizzare ancora di più questo luogo. Finalmente abbiamo conquistato questa stupenda vetta, e se il tempo ce lo concede, la vista è a dir poco sublime. Sembra quasi di essere in capo al mondo, e la pianura sembra perdersi all’orizzonte. E’ un emozione unica che lascia il segno. In collaborazione con MGC
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Ma non per questo manca di essere una salita con un suo carattere, anche se la strada si collega molto presto proprio da quel versante, per poi continuare fino alla vetta del Monte Grappa per lo stesso itinerario. Da Piazza 4 Novembre prendiamo via Berengan (220mt sul livello del mare) e giunti all’inizio di via Santa Margherita prendiamo subito la strada che svolta a destra. All’inizio si sale regolari, ma già con un discreto impegno, fino all'incrocio con Via Monfenera. E’ la classica salita a "scalini": un susseguirsi di strappi velenosi, con pendenze che superano spesso il 15%. Fortunatamente sono strappi intervallati da tratti di recupero che consentono di rifiatare, ma che ne fanno una variante decisamente più impegnativa della più regolare Via Monfenera, che presenta un paio di strappi nel finale, nel tratto in comune con questo versante. Infatti le due salite si congiungono in prossimità del km 5. Arrivati finalmente in vetta al Monte Tomba, proseguiamo dritti per la strada che porta in cima Grappa. Dopo vari saliscendi e alcuni ripidi tornanti, possiamo notare sulla sinistra la strada che sale da “via degli Alpini”. Ancora ripidi tornanti e ancora la strada che sale e da li a poco raggiungiamo lo scollinamento del “salto della Capra”. si scende rapidamente per circa 2,7 km, aggirando il Monte Meate, fin sul fondo della val delle Mure. Siamo immersi nel tipico ambiente dei pascoli del Grappa e la strada costeggia in piano un laghetto, consentendo di gustare con calma l'aria frizzante ed il paesaggio. Poi si riprende a risalire la Val delle Mure, non decisamente, ma a strappi intervallati da brevi falsopiani fino alla bella apertura del Pian della Bala. Proseguendo, la strada continua a salire, più dolcemente, attraversando con ardite gallerie di guerra la parte strapiombante del Bocaor. La strada esce nuovamente sui pascoli della malga Ardosa ed Ardosetta, ormai in vista del rifugio Bassano che si scorge in alto a destra. Ma bisogna ancora allontanarsene, verso sud, per andare a innestarsi, dopo 1,5 km, sulla strada Giardino che sale da Campo Croce. Da qui altri due km con strappi che variano dall'11 al 14% fino all'innesto con la Cadorna. Ormai stiamo affiancando a sinistra la zona del Sacrario, costruito nel 1935 su progetto dell'architetto Giovanni Greppi e dello scultore Giannino Castiglioni. Ma sta troppo in alto e non lo vediamo. Possiamo vedere invece il monumento ai partigiani, una statua in bronzo costruita nel 1974 da Augusto Murer. Anche il Rifugio del Monte Grappa è li davanti a noi, bello e imponente che sembra scrutare tutta la zona sottostante. Ma prima di arrivare al rifugio, sulla sinistra si fa notare la caserma Milano, costruita durante la guerra per alloggiarvi il personale addetto ai lavori stradali e di fortificazione del Grappa. Sembra nascondersi nella roccia, ma la sua presenza sembra valorizzare ancora di più questo luogo. Finalmente abbiamo conquistato questa stupenda vetta, e se il tempo ce lo concede, la vista è a dir poco sublime. Sembra quasi di essere in capo al mondo, e la pianura sembra perdersi all’orizzonte. E’ un emozione unica che lascia il segno. In collaborazione con MGC
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