Salita dalle pendenze proibitive. La carreggiata è molto stretta e gli strappi impegnativi. Da Pian della Chiesa la strada sale moderatamente fino a quota 660 da dove inizia lo strappo duro: 2km con pendenza media del 15% ed un tratto che arriva al 20% in prossimità di un capitello oltre il quale, se si è ancora in sella, non si avranno che altri 200mt per tornare a prendere fiato. Boschi di faggi ed abeti, con pascoli in zona Bocchette fino ad arrivare al Forcelletto. La salita ideale per i ciclisti che amano le pendenze estreme!! Dal centro di Seren del Grappa si seguono le indicazioni per Valle di Seren. Si entra in Val Stizzon e la si risale per circa 5 chilometri fino a passare un ponte da dove ha inizio la salita. Si salgono 3 tornati al 7% circa fino a Pian della Chiesa. Siamo sopra la Val Stizzon, che penetra profondamente nel massiccio del Grappa fino alla Valle delle Bocchette. La strada ricavata da una mulattiera ne eredita le caratteristiche: strappi con pendenze elevate e carreggiata molto stretta. Da Pian della Chiesa la strada procede per un paio di chilometri con pendenza moderata, poi a quota 660 inizia lo strappo più lungo ed impegnativo. Due chilometri al 15% di media, ma con un tratto finale che sfiora il 21%. La chiave per superare indenni questa salita è tutta qua, in questi due chilometri. Verso la fine dello strappo c'è un capitello in un slargo sulla sinistra, nel punto più duro. Se si ha ancora fiato vale la pena tener duro: ancora 200 metri e l'agonia finisce con pendenza al 12% che consentono di riprendere fiato. Si prosegue fino a quota 1000 incontrando altri piccoli strappi fino al 18%, ma brevi e quindi superabili. Si giunge quindi in Val dei Pez prima, e in val delle Bocchette poi, attraversando splendidi boschi di faggi ed abeti, per immergersi alla fine, nei pascoli e fra le malghe delle Bocchette. Da qui la strada sale ancora con brevi strappi verso la località Forcelletto dove svoltando a sinistra si percorre la salita che arriva da Caupo ed aggira il monte Pertica attraversando per un lungo tratto (5,6 km) i pendii a sud-ovest della dorsale che porta a Cima Grappa con pendenze sul 7-8%. A quota 1620 la strada scende ancora verso il rifugio Scarpon e va a congiungersi a quota 1546, con la Cadorna per arrivare al rifugio Bassano. Arriviamo ai meno 2km. Svolta a sinistra per l’ultimo tratto che si fa anche più impegnativo. Lungo rettilineo affiancato da pochi abeti rimasti, curva a destra, altro rettilineo, sotto a noi il paesaggio che ci guarda. Ormai stiamo affiancando a sinistra la zona del Sacrario, costruito nel 1935 su progetto dell'architetto Giovanni Greppi e dello scultore Giannino Castiglioni. Ma sta troppo in alto e non lo vediamo. Possiamo vedere invece il bivio che sale dalle malghe, e più avanti il monumento ai partigiani, una statua in bronzo costruita nel 1974 da Augusto Murer. Anche il Rifugio del Monte Grappa è li davanti a noi, bello e imponente che sembra scrutare tutta la zona sottostante. Ma prima di arrivare al rifugio, sulla sinistra si fa notare la caserma Milano, costruita durante la guerra per alloggiarvi il personale addetto ai lavori stradali e di fortificazione del Grappa. Sembra nascondersi nella roccia, ma la sua presenza sembra valorizzare ancora di più questo luogo. Finalmente abbiamo conquistato questa stupenda vetta, e se il tempo ce lo concede, la vista è a dir poco sublime. Sembra quasi di essere in capo al mondo, e la pianura sembra perdersi all’orizzonte. E’ un emozione unica che lascia il segno. In collaborazione con MGC
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Salita dalle pendenze proibitive. La carreggiata è molto stretta e gli strappi impegnativi.
Da Pian della Chiesa la strada sale moderatamente fino a quota 660 da dove inizia lo strappo duro: 2km con pendenza media del 15% ed un tratto che arriva al 20% in prossimità di un capitello oltre il quale, se si è ancora in sella, non si avranno che altri 200mt per tornare a prendere fiato. Boschi di faggi ed abeti, con pascoli in zona Bocchette fino ad arrivare al Forcelletto. La salita ideale per i ciclisti che amano le pendenze estreme! Dal centro di Seren del Grappa si seguono le indicazioni per Valle di Seren. Si entra in Val Stizzon e la si risale per circa 5 chilometri fino a passare un ponte da dove ha inizio la salita. Si salgono 3 tornati al 7% circa fino a Pian della Chiesa. Siamo sopra la Val Stizzon, che penetra profondamente nel massiccio del Grappa fino alla Valle delle Bocchette. La strada ricavata da una mulattiera ne eredita le caratteristiche: strappi con pendenze elevate e carreggiata molto stretta. Da Pian della Chiesa la strada procede per un paio di chilometri con pendenza moderata, poi a quota 660 inizia lo strappo più lungo ed impegnativo. Due chilometri al 15% di media, ma con un tratto finale che sfiora il 21%. La chiave per superare indenni questa salita è tutta qua, in questi due chilometri. Verso la fine dello strappo c'è un capitello in un slargo sulla sinistra, nel punto più duro. Se si ha ancora fiato vale la pena tener duro: ancora 200 metri e l'agonia finisce con pendenza al 12% che consentono di riprendere fiato. Si prosegue fino a quota 1000 incontrando altri piccoli strappi fino al 18%, ma brevi e quindi superabili. Si giunge quindi in Val dei Pez prima, e in val delle Bocchette poi, attraversando splendidi boschi di faggi ed abeti, per immergersi alla fine, nei pascoli e fra le malghe delle Bocchette. Da qui la strada sale ancora con brevi strappi verso la località Forcelletto dove svoltando a sinistra si percorre la salita che arriva da Caupo ed aggira il monte Pertica attraversando per un lungo tratto (5,6 km) i pendii a sud-ovest della dorsale che porta a Cima Grappa con pendenze sul 7-8%. A quota 1620 la strada scende ancora verso il rifugio Scarpon e va a congiungersi a quota 1546, con la Cadorna per arrivare al rifugio Bassano. Arriviamo ai meno 2km. Svolta a sinistra per l’ultimo tratto che si fa anche più impegnativo. Lungo rettilineo affiancato da pochi abeti rimasti, curva a destra, altro rettilineo, sotto a noi il paesaggio che ci guarda. Ormai stiamo affiancando a sinistra la zona del Sacrario, costruito nel 1935 su progetto dell'architetto Giovanni Greppi e dello scultore Giannino Castiglioni. Ma sta troppo in alto e non lo vediamo. Possiamo vedere invece il bivio che sale dalle malghe, e più avanti il monumento ai partigiani, una statua in bronzo costruita nel 1974 da Augusto Murer. Anche il Rifugio del Monte Grappa è li davanti a noi, bello e imponente che sembra scrutare tutta la zona sottostante. Ma prima di arrivare al rifugio, sulla sinistra si fa notare la caserma Milano, costruita durante la guerra per alloggiarvi il personale addetto ai lavori stradali e di fortificazione del Grappa. Sembra nascondersi nella roccia, ma la sua presenza sembra valorizzare ancora di più questo luogo. Finalmente abbiamo conquistato questa stupenda vetta, e se il tempo ce lo concede, la vista è a dir poco sublime. Sembra quasi di essere in capo al mondo, e la pianura sembra perdersi all’orizzonte. E’ un emozione unica che lascia il segno. In collaborazione con MGC
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Da Pian della Chiesa la strada sale moderatamente fino a quota 660 da dove inizia lo strappo duro: 2km con pendenza media del 15% ed un tratto che arriva al 20% in prossimità di un capitello oltre il quale, se si è ancora in sella, non si avranno che altri 200mt per tornare a prendere fiato. Boschi di faggi ed abeti, con pascoli in zona Bocchette fino ad arrivare al Forcelletto. La salita ideale per i ciclisti che amano le pendenze estreme!! Dal centro di Seren del Grappa si seguono le indicazioni per Valle di Seren. Si entra in Val Stizzon e la si risale per circa 5 chilometri fino a passare un ponte da dove ha inizio la salita. Si salgono 3 tornati al 7% circa fino a Pian della Chiesa. Siamo sopra la Val Stizzon, che penetra profondamente nel massiccio del Grappa fino alla Valle delle Bocchette. La strada ricavata da una mulattiera ne eredita le caratteristiche: strappi con pendenze elevate e carreggiata molto stretta. Da Pian della Chiesa la strada procede per un paio di chilometri con pendenza moderata, poi a quota 660 inizia lo strappo più lungo ed impegnativo. Due chilometri al 15% di media, ma con un tratto finale che sfiora il 21%. La chiave per superare indenni questa salita è tutta qua, in questi due chilometri. Verso la fine dello strappo c'è un capitello in un slargo sulla sinistra, nel punto più duro. Se si ha ancora fiato vale la pena tener duro: ancora 200 metri e l'agonia finisce con pendenza al 12% che consentono di riprendere fiato. Si prosegue fino a quota 1000 incontrando altri piccoli strappi fino al 18%, ma brevi e quindi superabili. Si giunge quindi in Val dei Pez prima, e in val delle Bocchette poi, attraversando splendidi boschi di faggi ed abeti, per immergersi alla fine, nei pascoli e fra le malghe delle Bocchette. Da qui la strada sale ancora con brevi strappi verso la località Forcelletto dove svoltando a sinistra si percorre la salita che arriva da Caupo ed aggira il monte Pertica attraversando per un lungo tratto (5,6 km) i pendii a sud-ovest della dorsale che porta a Cima Grappa con pendenze sul 7-8%. A quota 1620 la strada scende ancora verso il rifugio Scarpon e va a congiungersi a quota 1546, con la Cadorna per arrivare al rifugio Bassano. Arriviamo ai meno 2km. Svolta a sinistra per l’ultimo tratto che si fa anche più impegnativo. Lungo rettilineo affiancato da pochi abeti rimasti, curva a destra, altro rettilineo, sotto a noi il paesaggio che ci guarda. Ormai stiamo affiancando a sinistra la zona del Sacrario, costruito nel 1935 su progetto dell'architetto Giovanni Greppi e dello scultore Giannino Castiglioni. Ma sta troppo in alto e non lo vediamo. Possiamo vedere invece il bivio che sale dalle malghe, e più avanti il monumento ai partigiani, una statua in bronzo costruita nel 1974 da Augusto Murer. Anche il Rifugio del Monte Grappa è li davanti a noi, bello e imponente che sembra scrutare tutta la zona sottostante. Ma prima di arrivare al rifugio, sulla sinistra si fa notare la caserma Milano, costruita durante la guerra per alloggiarvi il personale addetto ai lavori stradali e di fortificazione del Grappa. Sembra nascondersi nella roccia, ma la sua presenza sembra valorizzare ancora di più questo luogo. Finalmente abbiamo conquistato questa stupenda vetta, e se il tempo ce lo concede, la vista è a dir poco sublime. Sembra quasi di essere in capo al mondo, e la pianura sembra perdersi all’orizzonte. E’ un emozione unica che lascia il segno. In collaborazione con MGC
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