Realizzata nel 1918 per disposizione del Generale Gaetano Giardino, comandante dell’armata del Grappa. Era larga in origine 5,50mt ed era destinata a sopportare il traffico logistico per il rapido movimento delle truppe; serviva quale alternativa alla strada Cadorna che in alcuni punti era esposta  al tiro nemico.  La seconda salita più usata dai ciclisti, dopo quella che sale da Romano d’Ezzelino. Una salita molto bella, ma anche impegnativa, soprattutto nella seconda parte. La strada è quasi sempre in salita, e ci sono pochi tratti dove si può veramente rilassare le gambe. Le strade sono in buone condizioni e sono sufficientemente larghe. Meno usata dagli automobilisti, quindi con meno traffico, per non parlare dei pullman che sono inesistenti, anche se qualche piccolo furgoncino che trasporta persone lo si può facilmente incrociare. Ma questo è dovuto alla presenza dei praticanti di parapendio e di deltaplano che si lanciano nella zona prima di arrivare a Campo Croce. E’ la strada d’allenamento preferita da ciclisti di tutte le categorie. Scelta spesso per gare dilettantistiche, e per il Giro d’Italia donne. Nel 2010 salita strategica della tappa Ferrara-Asolo del Giro d’Italia, come pure per la cronoscalata del 2014, che ha visto vincitore Nairo Quintana.        Abbandoniamo via Casale Nuovo per prendere via Chiesa, siamo a circa 180Mt sul livello del mare. Proseguiamo sempre dritti passando da via Chiesa a via Casale. Giunti di fronte alla chiesa prendiamo la vera salita. La strada General Giardino. All’inizio la pendenza è morbida e si pedala bene, ma al primo tornante le cose cominciano a cambiare. Tornanti con pendenze che oscillano tra l’8 e il 10%. I pini che ci affiancano lungo la strada ci aiutano con un pò d’ombra a tenere lontano il calore del sole. La pianura che ci fa compagnia si abbassa molto velocemente. Poche auto, poca pianura, molta fatica. Ma siamo solo all’inizio! Arriviamo in prossimità della zona di lancio del parapendio, è un tratto impegnativo ma non esagerato. Ancora qualche tornante, e finalmente gli alberi che ci coprono totalmente ci indicano che stiamo per arrivare a Campo Croce. Una breve discesa e un tratto di pianura ci farà respirare prima di affrontare la seconda parte della salita. Ecco il tornante che da il via alla parte più dura. Un tratto impegnativo che passa davanti alla Malga Cà Mol, e poi per Malga Le Saline. La pendenza richiede sforzo ed impegno, ma siamo all’inizio del tratto più bello della salita, con pendenze che oscillano dal 10% 11%, arrivando anche al 14%. La vegetazione diventa più rada, e l’aria fresca ci fa sentire il sole più gradevole. Il paesaggio diventa sempre più affascinante, con dei dirupi che fanno sospirare, sembra quasi di correre sul dorso del monte. Questa salita è in assoluto una delle più belle e difficili delle prealpi e non ha nulla da invidiare alle grandi salite alpine. Non è facile trovare neanche nelle Alpi, infatti, valichi con 1500 m di dislivello e con pendenze medie come questa. La scalata è sempre impegnativa con pochissimi tratti di respiro e, anzi, concentra le difficoltà maggiori nella seconda parte. Ormai stiamo affiancando a sinistra la zona del Sacrario, costruito nel 1935 su progetto dell'architetto Giovanni Greppi e dello scultore Giannino Castiglioni. Ma sta troppo in alto e non lo vediamo. Possiamo vedere invece il monumento ai partigiani, una statua in bronzo costruita nel 1974 da Augusto Murer. Anche il Rifugio del Monte Grappa è li davanti a noi, bello e imponente che sembra scrutare tutta la zona sottostante. Ma prima di arrivare al rifugio, sulla sinistra si fa notare la caserma Milano, costruita durante la guerra per alloggiarvi il personale addetto ai lavori stradali e di fortificazione del Grappa. Sembra nascondersi nella roccia, ma la sua presenza sembra valorizzare ancora di più questo luogo. Finalmente abbiamo conquistato questa stupenda vetta, e se il tempo ce lo concede, la vista è a dir poco sublime. Sembra quasi di essere in capo al mondo, e la pianura sembra perdersi all’orizzonte. E’ un emozione unica che lascia il segno. In collaborazione con MGC
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comandante dell’armata del Grappa, era larga in origine 5,50mt ed era destinata a sopportare il traffico logistico per il rapido movimento delle truppe; serviva quale alternativa alla strada Cadorna che in alcuni punti era esposta  al tiro nemico.   La seconda salita più usata dai ciclisti, dopo quella che sale da Romano d’Ezzelino. Una salita molto bella, ma anche impegnativa, soprattutto nella seconda parte. La strada è quasi sempre in salita, e ci sono pochi tratti dove si può veramente rilassare le gambe. Le strade sono in buone condizioni e sono sufficientemente larghe. Meno usata dagli automobilisti, quindi con meno traffico, per non parlare dei pullman che sono inesistenti, anche se qualche piccolo furgoncino che trasporta persone lo si può facilmente incrociare. Ma questo è dovuto alla presenza dei praticanti di parapendio e di deltaplano che si lanciano nella zona prima di arrivare a Campo Croce. E’ la strada d’allenamento preferita da ciclisti di tutte le categorie. Scelta spesso per gare dilettantistiche, e per il Giro d’Italia donne. Nel 2010 salita strategica della tappa Ferrara-Asolo del Giro d’Italia, come pure per la cronoscalata del 2014, che ha visto vincitore Nairo Quintana.        Abbandoniamo via Casale Nuovo per prendere via Chiesa, siamo a circa 180Mt sul livello del mare. Proseguiamo sempre dritti passando da via Chiesa a via Casale. Giunti di fronte alla chiesa prendiamo la vera salita. La strada General Giardino. All’inizio la pendenza è morbida e si pedala bene, ma al primo tornante le cose cominciano a cambiare. Tornanti con pendenze che oscillano tra l’8 e il 10%. I pini che ci affiancano lungo la strada ci aiutano con un pò d’ombra a tenere lontano il calore del sole. La pianura che ci fa compagnia si abbassa molto velocemente. Poche auto, poca pianura, molta fatica. Ma siamo solo all’inizio! Arriviamo in prossimità della zona di lancio del parapendio, è un tratto impegnativo ma non esagerato. Ancora qualche tornante, e finalmente gli alberi che ci coprono totalmente ci indicano che stiamo per arrivare a Campo Croce. Una breve discesa e un tratto di pianura ci farà respirare prima di affrontare la seconda parte della salita. Ecco il tornante che da il via alla parte più dura. Un tratto impegnativo che passa davanti alla Malga Cà Mol, e poi per Malga Le Saline. La pendenza richiede sforzo ed impegno, ma siamo all’inizio del tratto più bello della salita, con pendenze che oscillano dal 10% 11%, arrivando anche al 14%. La vegetazione diventa più rada, e l’aria fresca ci fa sentire il sole più gradevole. Il paesaggio diventa sempre più affascinante, con dei dirupi che fanno sospirare, sembra quasi di correre sul dorso del monte. Questa salita è in assoluto una delle più belle e difficili delle prealpi e non ha nulla da invidiare alle grandi salite alpine. Non è facile trovare neanche nelle Alpi, infatti, valichi con 1500 m di dislivello e con pendenze medie come questa. La scalata è sempre impegnativa con pochissimi tratti di respiro e, anzi, concentra le difficoltà maggiori nella seconda parte. Ormai stiamo affiancando a sinistra la zona del Sacrario, costruito nel 1935 su progetto dell'architetto Giovanni Greppi e dello scultore Giannino Castiglioni. Ma sta troppo in alto e non lo vediamo. Possiamo vedere invece il monumento ai partigiani, una statua in bronzo costruita nel 1974 da Augusto Murer. Anche il Rifugio del Monte Grappa è li davanti a noi, bello e imponente che sembra scrutare tutta la zona sottostante. Ma prima di arrivare al rifugio, sulla sinistra si fa notare la caserma Milano, costruita durante la guerra per alloggiarvi il personale addetto ai lavori stradali e di fortificazione del Grappa. Sembra nascondersi nella roccia, ma la sua presenza sembra valorizzare ancora di più questo luogo. Finalmente abbiamo conquistato questa stupenda vetta, e se il tempo ce lo concede, la vista è a dir poco sublime. Sembra quasi di essere in capo al mondo, e la pianura sembra perdersi all’orizzonte. E’ un emozione unica che lascia il segno. In collaborazione con MGC
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